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Terapia Nivolumab e progressione

Mio marito ha subito una nefrectomia al rene dx ad aprile 2022. A marzo 23 ha iniziato i quattro cicli di combo nivolumab/ipililumab, per secondarismi ai polmoni. La tac di luglio è andata molto bene, però, nel frattempo, si era scatenata una forte colite per cui è stato anche ricoverato e così la terapia di mantenimento invece di iniziare a giugno è slittata a settembre. Ora, dopo quattro mesi di terapia con nivolumab, ha fatto la tac di controllo, dalla quale è emerso che i noduli presenti ai polmoni sono stabili, eccetto uno che è progredito. Volevo chiedere se si può parlare di pseudoprogressione.
Ringrazio per l’attenzione e la disponibilità.

1 Risposte

La pseudo progressione è un incremento del volume tumorale determinato con esami radiologici non riconducibile ad una crescita tumorale ma ad una risposta immunitaria favorevole
Quindi non equivale ad un reale peggioramento tumorale ma può essere interpretata come un segnale positivo della risposta alla terapia instaurata
La distinzione tra pseudo progressione e progressione reale non sempre è però semplice e richiede approfondita esperienza della materia e senso clinico
Nel caso specifico il suggerimento principale è di prendersi del tempo prima di cambiare terapia soprattutto quando questa è ben tollerata e la variazione radiologica sembra essere minimale.

Giuseppe Procopio Responsabile dell'Oncologia Medica Genitourinaria Istituto Nazionale Tumori di Milano
Risposta del 29 Gennaio 2024
alle 10:36