Nel dicembre 2008 mi e’ stato diagnosticato un tumore al seno g3 con due linfonodi ascellari positivi e ad alto tasso nucleare e 90 per cento ormonale, molto aggressivo. Dopo una settimana ero gia’ in clinica che subivo quadrantectomia….
E’ crollato il mio mondo: paura, angoscia, dolore. Ho trascorso il 2009 tra chemio, radio e terapie orali che tuttora sto facendo.
Ho avuto accanto con amore i miei amici e avevo chiuso il mio secondo matrimonio. Oltretutto stavo ancora soffrendo per mia madre, gravemente ammalata ed ero io stessa mamma di un ragazzo di 15 anni.
Fu un travaglio. Ero seguita al reparto oncologico del Sant’0rsola di Bologna e dal primario proff. Paladini che poi seguii privatamente perche’ decise di andare via. Nell’incubo, mi sentivo protetta dal reparto e dal Professore: una esperienza veramente ottima dal punto di vista dei medici e degli infermieri.
Purtroppo, dopo un anno e mezzo mi ritrovai ad affrontare un altro tumore, scoperto mentre facevo i controlli di routine per il seno. Un nodulo al rene destro in posizione centrale e quindi mi dovettero asportare tutto il rene ma non dovetti fare terapie era un tumore a cellule chiare un g2.
Lì ci fu veramente il crollo emotivo…dovevo capire, non riuscivo ad accettarlo…
Oltre al mio oncologo, chiesi consulto anche al prof. Amadori e poi andai anche all’ Irst di Meldola. Tutti mi dicevano di stare tranquilla perche’ era allo stadio iniziale ma io non lo ero affatto. Anche in questo frangente, dopo una settimana, mi opero’ il prof Brunocilla del Sant’Orsola, ora primario di urologia. Anche lui persona eccezionale: mi e’ stato molto vicino e ringrazio il mio oncologo che mi mandò da lui. Vissi questa esperienza cambiando totalmente la mia vita…il lavoro fini’ all’ultimo posto, cambiai alimentazione e iniziai a vivere affrontando tutto in altro modo: cioe’ con un sano egoismo e distaccandomi da tutte le cose o persone negative intorno a me, a cercare il bello nelle piccole cose….
Mi sono sempre posta una domanda: il mio secondo tumore, poteva essere causato dalla chemio che feci per il seno, dato che allora era la terapia piu’ potente ed anche nefrotossica?
Pare che il nodulo si fosse formato in coincidenza con la fine delle mie terapie … il mio fisico si era molto indebolito per queste, tanto che soffrii anche di herpes zoster. Espressi questo pensiero al Prof. Brunocilla ma questi dubbi mi sono rimasti e tuttora non hanno trovato risposta.
Nonostante la malattia, ho sempre trovato una grande forza per andare avanti che non credevo avere e tanto amore intorno a me.
Continuo i controlli, sia per il seno che per il rene, ogni sei mesi e ogni volta comunque sale quell’ansia che dal primo controllo non mi ha più abbandonata.