TUMORE DEL RENE: IN ITALIA PIÙ DI 144MILA CITTADINI VIVONO DOPO LA DIAGNOSI
“OGGI È POSSIBILE CONTROLLARE LA MALATTIA AVANZATA A LUNGO TERMINE”
Il confronto multidisciplinare fra specialisti sta portando ad una cronicizzazione del carcinoma renale, anche ‘indefinita nel tempo’
Comunicato stampa, 9 maggio 2023 – “Oggi in Italia più di 144mila cittadini vivono dopo la diagnosi di tumore del rene. Anche per i pazienti con la malattia in fase avanzata sono sempre più concrete le possibilità di sopravvivenza a lungo termine, grazie a terapie innovative”. È il commento dell’Associazione Nazionale Tumore del Rene (Anture) alle parole di Michela Murgia che ha recentemente rivelato in un’intervista di essere colpita da carcinoma renale al quarto stadio.
Anture vuole fare i migliori auguri a Michela e sottolineare ciò che ricordano gli esperti. “Oggi come oggi, soprattutto per il tumore renale, i pazienti lungosopravviventi anche in stadio IV sono una realtà, e iniziamo timidamente a parlare di guarigione. E guadagnare tempo, non è solo guadagnare vita, ma anche poter beneficiare domani di nuovi farmaci sempre più attivi”, ha recentemente twittato Camillo Porta, Professore Ordinario di Oncologia Medica all’Università Aldo Moro di Bari e Direttore della Divisione di Oncologia Medica del Policlinico di Bari (@CPRT65).
“Più di sette pazienti su dieci sono vivi a 5 anni dalla diagnosi di un carcinoma del rene in Italia; questi risultati sono oggi possibili grazie ad un integrazione di cure farmacologiche, sistemiche o loco regionali”, aggiunge il Prof. Giuseppe Procopio, Direttore dell’Oncologia Medica Genitourinaria e del Programma Prostata dell’Istituto Nazionale Tumori di Milano.
“In questi ultimi anni abbiamo notevolmente aumentato il nostro livello di conoscenza della malattia e questo, unitamente al numero crescente di opzioni terapeutiche, non solo farmaci, e alla frequente consuetudine al confronto multidisciplinare fra specialisti sta portando ad una crescente probabilità di controllo della malattia e a una sua cronicizzazione, anche ‘indefinita nel tempo’, basti pensare a quanto successo alle forme con componente sarcomatoide”, conclude il Prof. Sergio Bracarda, Direttore della struttura complessa di Oncologia medica e traslazionale e del dipartimento di Oncologia presso l’Azienda Ospedaliera Santa Maria di Terni e Presidente della Società Italiana di Uro-Oncologia (SIUrO).
Anture invita tutti i pazienti affetti da tumore renale e le loro famiglie a non perdere mai la speranza e, soprattutto, a fidarsi dei progressi della Medicina. La lotta contro il cancro è difficile, ma la ricerca e la scienza ci offrono ogni giorno nuove opportunità di guarigione e miglioramento della qualità della vita.
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